lunedì 21 marzo 2011

Sorteggio Blog Candy

Questa mattina volevo festeggiare l'arrivo della primavera con un pò di sole..... in realtà la giornata è illuminata solo dall'estrazione del Candy
L'Album foto Forever Friends se lo è aggiudicato
il n. 12 Clicca qui
Adesso attendo nominativo e indirizzo per la spedizione
Congratulazioni !!!!

giovedì 17 marzo 2011

L'Orgoglio di essere italiana


In questa giornata voglio esprimere il mio orgoglio di essere italiana con queste parole, le lessi anni fa, non ricordo nemmeno dove e chi le scrisse, so però che non le ho più dimenticate.
"Penso che la qualità dei valori di cui è portatore, dovrebbe contraddistinguere l' italiano:
Famiglia intesa come nucleo sociale fondamentale di una struttura più grande: la Patria.
Senso del dovere, inteso come consapevolezza che ciascuno di noi ha un ruolo al quale non può sottrarsi.
Infine qualcosa di più intimista: la ricerca del massimo che si può dare, del meglio di ciò che si può essere.
Essere consapevoli che il potente spettacolo della vita continua e noi possiamo contribuire con un nostro verso."
Auguri a tutti gli Italiani uniti
 nell'orgoglio di essere tali!

mercoledì 16 marzo 2011

Cerimonie e tema.....accessori



Un effetto nostalgico e romantico insieme : cappelli, pizzi e merletti per le cerimonie in tema,
molte di voi avranno già scelto, ma per chi fosse orientata al vintage e al recupero qualche foto da cui prendere spunto.



Grandi fiori a crochet applicati sulla lievità dell'organdis o magari sistemati su una rete all'uncinetto:  per chi è pratica diventa un piacevole "passatempo" che, ingannando l'attesa, permette di crearsi da sole accessori preziosi o addirittura l'intero abito con un risultato che coniuga l'assoluta esclusività ad un costo contenuto.

Una camicetta in seta bianca, finmente ricamata sul carrè e lungo lo smerlo del collo, trovata nel baule di nonna, è diventata, da sola, un gioiello che ho indossato in qualsiasi occasione speciale, sicure di non averne? Rovistate bene nei corredi delle mamme.........

Altro complemento, da sempre in voga, il cappello!
Se ne vedono di tutte forme, materiali e colori, ma io adoro quello di paglia! Magari impreziosito da eleganti fiori e nastri che lo rendono romanticissimo accompagnato da guanti retrò. Sarà perchè la mia mamma, sin da piccolina, me ne comprava sempre, ma io li ritengo specialmente in estate, un vero must!

Qui invece, voglio farvi vedere un pò di acconciature tratte dalle riviste del settore.
 rigorosamente griffate,

 ma sicuramente un pò difficili da sfoggiare con disinvoltura, specialmente per i "comuni mortali", poi però..... mai dire mai!

Questa, invece, è un'acconciatura usata da un'amica di mia madre una trentina d'anni fa, io la trovo, per quei tempi molto "avanti" ma, guardandola ora, sicuramente più sobria e indossabile rispetto alle altre.
Certo queste considerazioni aprono la discussione su un argomento quantomeno "caldo", poichè la moda è desiderio e sta diventando una modalità di comunicazione sociale. Ho recentemente letto che la valutazione del contesto sociale e dello "status symbol", rispetto al modo di vestire, è un concetto ormai superato, ma allora mi chiedo : se è veramente così perchè  si è "unfashionable" se non si indossano le firme più o meno famose che tra l'altro, in alcuni casi, trasportate nel quotidiano, ci rendono persino ridicoli?
Secondo me, una persona dovrebbe scegliere semplicemente ciò che manifesta il proprio modo di essere, magari attingendo e ispirandosi anche alle mode del momento,  ma sempre con un fair play che  dia il giusto comfort in ogni occasione. Che senso ha indossare qualcosa che è "fichissimo" e poi sembrare goffi perchè non riusciamo ad esserci disinvolti dentro?


lunedì 14 marzo 2011

Menù per un picnic


Con questo post partecipo al contest del blog
Primavera è anche tempo di picnic

Il tema da affrontare è quello del picnic, per gli amanti del genere, non solo per loro, è sempre un'esperienza piacevole, ma io vorrei ricordare un po' di galateo anche per il picnic, anche se si tratta di un bon-ton piacevole e disinvolto. Assistiamo tutti, molto spesso, ai resti dei picnic, per cui a tutela della natura che ci ospita, vorrei dare Quattro regolette.
La prima: poco e bene.
Non si tratta di patire la fame e la sete, anzi, ma è inutile caricarsi di cibi e bevande come se si trattasse di attraversare il deserto.
La seconda: no ai cibi super piccanti che, dopo poco tempo, rendono tutti nervosi ed assetati.
La terza: si alle buone cose nutrienti e golose presentate con garbo, in modo che siano facilmente maneggevoli.
La quarta: non troppe bevande gassate, ma sempre, frutta fresca e un buon thermos di tè caldo magari profumato al limone. Anche chi muore di caldo, anche chi dice no perchè il te non lo beve mai, si ricrederà subito. Basta così? Certamente, a patto che nessuno lasci a casa buonumore spirito di adattamento e un buon contenitore che, al ritorno, sarà prezioso per riporre tutto, ma proprio tutto l’usato.


 Un menù semplice  semplice  per 4 persone




Crépes speciali
                                                                                    

                                                                                       
Linguine capricciose



venerdì 11 marzo 2011

Da un fiore......

Sul filo del lilla e viola
Dal fiore non solo decorazioni ma anche marmellate, zuccherini,liquori, sciroppi, infusi, saponi, profumi.....
Tornando al tema colore per le cerimonie,questa tinta la trovi già nelle pagine di questo blog Qui  
Ora voglio approfondire il discorso e ti voglio spiegare come  puoi creare, non solo decorazioni, ma zuccherini dolcissimi, marmellate, profumi, saponi e,addirittura, ghiacci decorativi per il drink del tuo buffet.

Il tutto scaturisce da un piccolo fiorellino profumato con le corolle violacee e foglie a cuore: la delicata viola mammola (Viola odorata)
Sboccia a febbraio, ma continua ininterrottamente a tenerci compagnia fino a maggio, è una pianta spontanea che cresce ovunque e non richiede alcuna cura.

Il sistema più classico per portare a casa i dolci profumi della primavera è sicuramente un romantico Pot-pourri di fiori essiccati di viola e non è difficile realizzarlo da sole....


Da sgranocchiare e da bere.
Un paio d'anni fa mi recai a Parma per visitare la mostra dedicata al Correggio, e fu, per me, una sorpresa scoprire che le violette di Parma zuccherine sono proprio viole cristallizzate nello zucchero! E per i più golosi non finisce qui: c'è anche la marmellata, poi, per i più raffinati ci sono i cubetti di ghiaccio con viola all'interno e per i naturalisti ci sono anche sciroppo e infuso, ma non si trascurano neanche gli amanti dalla grappa!





Non potevano, ovviamente, mancare profumi e saponi per una toilette delicata, degna di una vera regina, perché l'essenza nacque proprio per una vera principessa, Maria Luigia, già moglie di Napoleone.


Io sono innamorata di questa nuancé,  il profumo poi...... suscita in me piacevolissimi ricordi d'infanzia a casa di mia nonna. Adesso questo fascino d'antan è più che mai attuale e ti lascio qui tutte le ricette e le spiegazioni per realizzare da te quanto hai visto nelle foto........ bada :)) è un grande regalo, io ho impiegato un bel pò di tempo per reperire dosi, pesi e segreti custoditi gelosamente.

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mercoledì 9 marzo 2011

Il fascino dell'imperfezione



In questo periodo c'è un gran fermento lavorativo, le case sono da rinfrescare, i giardini da riordinare, da riparare dai danni di questo inverno freddissimo, per chi ha delle cerimonie in vista, i preparativi incalzano, insomma il periodo primaverile è senz'altro quello più laborioso, e non credo solo per me che, con il mio lavoro, mi occupo proprio di queste tematiche, ma un po' per tutti, perché la primavera è proprio questo:  una voglia di rinascita e di cambiamento.
A mio avviso, per una buona riuscita, non bisogna accanirsi con eccessiva scrupolosità, perché l'imperfezione ha il suo fascino, ed il grande successo che sta avendo lo stile shabby negli arredamenti delle case ed, ultimamente, anche nelle decorazioni delle cerimonie a tema, avvalorano la mia convinzione.
Nella mia continua ricerca di innovazione  mi è capitato di leggere un libro di  Roberto Peregalli: "I luoghi e la polvere".
Mi ha colpito in particolare un'affermazione: L'eternità è un miraggio e non la salvezza. In effetti quest'autore è contro i restauri, ama le cose, le case, i mobili usuati così come sono. C'è una sottile e affascinante filosofia nei suoi scritti;  nel raccontarci che" la polvere del tempo si deposita su città e luoghi, su cascine e ville, senza distinzione", sottolinea che, proprio per questo, non si può tornare indietro. Secondo lui il restauro che rende di nuovo abbaglianti queste superfici è un inganno; si può pulire, fino a togliere ogni traccia di annerimento, come per gli argenti. Ma non si può cancellare il tempo trascorso, il materiale che si consuma. Insomma, un elogio al tempo che passa, ma senza tristezza, perché la sua patina regala sfumature fugaci e inimitabili non solo agli oggetti ma anche alle persone. Ricordare ripropone l'emozione del momento.........a dire la verità questi concetti mi sono sembrati subito familiari perchè  li avevo già apprezzati quando, nel corso dei miei studi, trattammo John Ruskin. Questi  asseriva proprio, già nel corso dell'ottocento, che le cose hanno una propria vita al pari delle persone e non bisogna annullare gli effetti che su di queste ha il trascorrere del tempo per non diminuirne il fascino.
Se anche voi vi ritrovate in questa filosofia, amate le case con il fascino d'antan e ricche di particolari romantici, allora il mio consiglio è: non buttate via mai niente! Ogni oggetto può essere" riciclato" piuttosto che finito in discarica, anche
"quell'orribile" mobiletto relegato in soffitta da anni può contribuire a trasformare una casa "normale" in qualcosa di speciale, è proprio il passato che ispira e torna in gran forma, regalandoci anche la possibilità di rispolverare l'usurato, il dimenticato in un angolo dell'armadio, come ad esempio un cuscino di pizzo, o della cantina.
Oggetti nuovi, ma ispirati al passato, li ho appena inseriti nel mio sito, per soddisfare le varie richieste degli  appassionati di questo genere.
                         Puoi vederli qui.


martedì 8 marzo 2011

Auguri


Le donne.
In questa data non potevo certo mancare, seppur con un post che parla di noi attraverso citazioni che ho letto su più pagine. Diverse le ho trovate bellissime, altre spiritose, ma ce ne sono  alcune che fanno impallidire. Sembrerebbero scritte da persone diverse, in realtà hanno un unico autore e, questo, è ancora più angosciante.

Noi siamo forti, caparbie, intelligenti, creative, riflessive, romantiche, sensibili, passionali, decise,briose……………………………………………  ma soprattutto, e credo di interpretare il pensiero di tutte, non vogliamo la parità: noi siamo "superiori" :)) agli uomini! 
Auguri


"Le donne sono fatte per essere amate, non per essere comprese.

Date alle donne occasioni adeguate ed esse possono fare tutto.

Diffidate di una donna che vi dice la sua vera età. Una donna che vi dirà ciò, vi dirà tutto.

Quando una donna si risposa è segno che detestava il primo marito. Quando un uomo si risposa è segno che adorava la moglie. La donna mette la sua fortuna alla prova; l'uomo la rischia.

Le donne ci amano per i nostri difetti. Se noi ne abbiamo abbastanza, esse ci perdoneranno tutto, anche il nostro gigantesco intelletto.

La donna non ha mai genio. Il sesso femminile è un sesso decorativo. Non ha nulla da dire, ma dice quel nulla con garbo.

La donna normale non dice mai nulla all'immaginazione. Essa è limitata sul suo secolo. Nessun fascino la trasfigura, l'anima sua è palese e si riconosce come il suo cappello. Essa è sempre a portata di mano. Nessun mistero l'avvolge. Cavalca alla passeggiata la mattina e ciarla intorno alla tavola da te nel pomeriggio. Ha il sorriso stereotipato e si veste con i colori di moda.

Le donne somigliano ai minorenni, vivono delle loro speranze.

La storia della donna è la storia della peggiore tirannia che il mondo abbia conosciuto: la tirannia del debole sul forte, ed è la sola tirannia che duri.

Le donne virtuose hanno una visione molto circoscritta della vita, il loro orizzonte è molto ristretto, i loro interessi molto meschini. Per dirla in una parola, esse non sono moderne, e la modernità è l'unica cosa che vale oggigiorno.

Quando una donna si accorge dell'indifferenza di suo marito verso di lei, o trascura ogni eleganza, o fa sfoggio di cappelli elegantissimi che sono pagati dal marito di un'altra.

Se una donna desidera conservare il dominio sopra un uomo non ha che da rivolgersi a ciò che vi è di peggiore in lui.

La donna non dovrebbe avere memoria. La memoria in una donna annunzia la fine della gioventù. Si può sempre giudicare dai capelli se una signora ha memoria o no.

La definizione del sesso femminile? Una sfinge senza segreti

Le donne, secondo il detto di un francese di spirito, ci ispirano il desiderio di compiere i capolavori, e ci impediscono sempre di eseguirli.

Le donne donano all'uomo il vero oro della loro vita. Sarà; ma esse lo rivogliono sempre in spiccioli di così basso conio.

Le donne perverse ci tormentano. Le donne buone ci annoiano. Ecco tutta la differenza fra di esse.

Le donne brutte sono sempre gelose dei loro mariti; le donne belle mai!  Esse non ne hanno il tempo. Hanno troppo da fare per la gelosia dei mariti delle altre.

Le donne, secondo alcuni, amano con le orecchie, proprio come gli uomini amano con gli occhi; seppur tuttavia amano."

martedì 1 marzo 2011

Una prelibatezza da inserire nei menù speciali


I Trabocchi 
Una delle caratteristiche più affascinanti della mia regione
Il senso di appartenenza....mi appartiene!



Tiranti ed assi, pali e reti a bilancia ed equilibrate ragnatele di cime, collegati alla terraferma da passerelle di legno, esili ma allo stesso tempo solide. Una sorta di palafitte, tanto radicate sugli scogli e nella sabbia del mare da resistere alle onde e al forte soffio dei venti. Ecco i trabocchi, quelli che Gabriele D’Annunzio descriveva ne “Il trionfo della morte” dal suo eremo di San Vito Chetino come “....la grande macchina pescatoria composta da tronchi scortecciati, di assi e gomene, che biancheggiava singolarmente, simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano”. È il frutto dell’ingegno dell’uomo per rispondere alla morfologia della zona, dove a scogliere frastagliate si alternano piccole cale ciottolose e solitarie passando per spiagge di sabbia dorata, senza attracchi e porti nelle vicinanze.
Dunque il trabocco come la migliore mediazione tra mare e terra, per diventare nei secoli il simbolo dell’Abruzzo dei pescatori, segno di una civiltà legata alla pesca di tipo familiare.
Queste strutture erano utilizzate d’inverno per la cattura dei cefali, delle spigole e dei pesci di scoglio e in estate per quella delle sardelle e del novellame, quando i pescatori non potevano recarsi in mare con le paranze a causa delle intemperie, oppure quando non disponevano delle imbarcazioni stesse.

Così ricchi di mistero, i trabocchi colpiscono l’immaginario collettivo così come entusiasmarono artisti del calibro di Gabriele D’Annunzio e Francesco Paolo Michetti, quando, un tempo non molto lontano, erano fonte di ricchezza. Oggi restano parte integrante e fortemente caratterizzante del tratto di costa compreso tra Francavilla al Mare e San Salvo e ritraggono un’affascinante testimonianza dello strano e profondo rapporto tra l’uomo e il mare, anche grazie alle iniziative di tutela e di recupero come patrimonio culturale e ambientale, come vere e proprie opere d’arte, da parte degli enti locali.

A parte occorrono: 500 grammi di pomodorini “ciliegini” a maturazione turgida, quattro spicchi d’aglio, un peperone rosso fresco, un mazzetto di prezzemolo, olio nostrano raffinato, sale.
Dentro la larga e piatta “tijelle” - di coccio ed a bordo ribassato - si predispongono assieme, a freddo, abbondante olio nostrano raffinato, pochissima acqua, l’aglio mondato e affettato finemente, il peperone tagliato a lische sottili, il prezzemolo spezzettato a mano, i pomodorini lavati e spaccati; su fuoco a fiamma moderata, dopo aver aggiustato di sale, si lascia raggiungere il bollore e, in capo a qualche minuto, si adagiano delicatamente – una ad una - le diverse varietà di pesce per ordine di durezza partendo dunque da razza e scorfano, cicale e polipo, si procede attraverso triglia e gallinella, per concludere con sogliole e merluzzi facendo grande attenzione che non vi siano pregiudizievoli sovrapposizioni!
Il tutto per 15 minuti di cottura a fuoco galoppante con il coperchio costantemente fisso. Il pesce non va tramenato né spostato, al massimo se ne provoca il movimento orizzontale sollevando, attraverso i manici, il coccio incoperchiato che va, così, scrollato dolcemente.
Il coperchio ha compiti persino rituali nell’atto conclusivo: a tavola, sotto i sensi del conviviante, lo si solleva perentoriamente ad arte per liberare l’incomparabile effluvio della nostra deliziosa leccornia.
"Vivere ardendo, ma non bruciarsi mai!" (G.D'Annunzio)