giovedì 23 giugno 2011

Le erbe di San Giovanni



Al solstizio d'estate è associata la festa di San Giovanni Battista, e non è facile orizzontarsi nel mucchio di credenze e usanze che rendono noto il 24 giugno, perché sono il frutto di varie stratificazioni che raccolgono frammenti di tradizioni diverse e addirittura arcaiche. Io  voglio raccontarvi una credenza che ha ispirato a Gabriele D'Annunzio i versi  della Figlia di Iorio e  riecheggianti una leggenda abruzzese che è tuttavia diffusa in tutta Europa.
Si dice infatti che, la mattina del 24 giugno, le ragazze che guardano a oriente possono vedere sul disco del sole nascente il volto del Santo decapitato: quella che lo avrà visto per prima si sposerà entro l'anno. Si usa inoltre raccogliere in questo giorno le cosiddette erbe di San Giovanni che hanno non solo virtù curative, ma anche profetiche.
Aglio cipolla, spighette di lavanda, menta, ruta, salvia,rosmarino, prezzemolo, chiodi di garofano sono solo alcune di quelle erbe magiche.
Le usiamo normalmente nelle nostre cucine e sono indispensabili ingredienti in quasi tutte le ricette, quindi ho pensato di raccontare le loro virtù man mano che saranno presenti in qualche ricetta.
Tanto per rimanere in tema comincio con un po' di
Ortaggi ripieni di pane integrale al profumo di erbette.

Ingredienti per quattro persone: 200 g di zucchine 200 g di patate 240 g di pomodori 200 g di peperoni gialli 100 g di peperoni verdi, 2 uova, 200 g di pane integrale, 40 g di olio extra vergine d'oliva, 40 g di parmigiano grattugiato, 40 g di prezzemolo, 30 g di basilico fresco, timo fresco q.b. sale q.b.

Procedimento: lavare e tagliare in due parti le zucchine, le patate, precedentemente sbucciate, i pomodori e i peperoni gialli. Lavare e tagliare a cubetti peperoni verdi, l'interno delle patate e delle zucchine,brasarle(cuocere a fuoco lento in teglia coperta con poca acqua) separatamente. Mettere le verdure già scavate all'interno su una teglia oleata o foderata di carta da forno e cuocere in forno a 180° circa fino a giusta cottura. Mettere le verdure brasate in una terrina e aggiungere la mollica di pane integrale spugnato, le uova, il parmigiano grattugiato, la polpa cruda di pomodoro, olio q.b, il trito di prezzemolo, basilico e timo. Riempire le verdure con il composto ottenuto e gratinare in forno per alcuni minuti. Sistemare le verdure su un piatto gourmet e decorare con alcuni ciuffi di prezzemolo riccio e qualche goccia di olio 

E adesso passiamo alla magia......
Le virtù del prezzemolo: stimola la fantasia perché anticamente si diceva che il suo intenso odore stimolasse le funzioni cerebrali, la creatività e la fantasia dei poeti: sicché si cingevano le tempie con corone di prezzemolo quando volevano aiutare l'estro languente.
Nel campo terapeutico tra il vero e la fantasia si diceva che poteva curare i morsi dei serpenti, lenire il dolore degli strappi muscolari, mitigare gli ardori dello stomaco, risolvere ventosità, provocare mestruazioni, curare le coliche e addirittura poteva essere usato anche come unguento mescolato a lumache tritate per curare gli ascessi, mentre il succo curava la congiuntivite.
Le virtù del basilico: si crede che liberi l'aria dagli spiriti maligni perciò lo si tiene spesso sui davanzali o nei pressi della casa, la sua presenza nelle cucine e nelle stanze da pranzo, preserverebbe dagli avvelenamenti o disturbi causati dai cibi cattivi, alterati o" fatturati". Gli si attribuisce anche un simbolismo erotico che si riflette nella proprietà di favorire il concepimento,ma il basilico non è soltanto benefico nell'amore: i suoi rami fioriti posti dentro un vaso in una stanza conciglierebbero l'amicizia e la concordia familiare. Plinio raccomandava di non toccarlo o tagliarlo con del ferro per non fargli perdere i suoi effetti e di coglierlo con la mano sinistra e a luna crescente. Un suo rametto permette, infine, di capire se una persona è ipocrita o bugiarda: basta metterne un ramoscello sul suo corpo mentre dorme; se il sospetto è fondato  le foglioline appassiranno in brevissimo tempo.
Sui suoi benefici ,invece, non ci sono dubbi, infatti ha proprietà antispasmodiche, digestive e toniche.
Le virtù del timo: si favoleggia che sia amato dalle fate, si sa invece con certezza che il fiore è uno dei più ricercati dalle api. Nel Rinascimento lo si consigliava cotto nel vino per gli asmatici ma anche per curare le irritazioni della vescica o eliminare la tenia, fino a non molto tempo fa lo si riteneva adatto a curare per via orale, tifo e dissenterie o, inalato, la tubercolosi, la bronchite e la pertosse.

P.S. Per " le magie" attingo a piene mani dalle affascinanti pubblicazioni di Alfredo Cattabiani, studioso di storia delle religioni,di simbolismo e di tradizioni popolari.


5 commenti:

  1. Dalle mie parti, in Toscana, si raccoglievano i fiori nella notte di san Giovanni.Messi a macerare tutta la notte servivano per lavarsi il viso la mattina e diventare bellissime agli occhi di un innamorato.
    Ma forse erano inutili, chissà, e agli occhi di chi ci ama siamo sempre bellissime.

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  2. Grazia carissima, è un vero piacere risentirti e spero che per te vada tutto bene.
    Ho letto anch'io di questa vostra usanza, i fiori sono quelli dell'ulivo che esposti alla rugiada di questa notte magica, oltre alla funzione che tu menzioni, galleggiando nell'acqua, all'alba dovrebbero disegnare l'iniziale del futuro sposo.
    E comunque hai ragione tu in assoluto: gli occhi degli innamorati vedono in modo diverso!
    Un bacione,Lecoq

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  3. Ciao Lecoq questo post è davvero intrigante ...sa tanto di mistero!!!......Quì da noi c'è l'usanza di raccogliere le noci ancora immature il 24 giugno per fare "il nocino",un liquore che si fa con i profumatissimi malli verdi delle noci....Sicuramente,sarà questo il periodo migliore per la raccolta.Grazie carissima per questa piacevole ed interessante lettura. Buona serata Luci@

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  4. Ciao Lucia, immagino che il motivo sia prettamente tecnico per il liquore che ha bisogno di quei malli a quel punto di maturazione, ma anche su in montagna da noi c'è questa usanza e il motivo è sicuramente da attribuire alla magica notte del Santo, d'altra parte S.Agostino evoca dalla noce il simbolo del Cristo stesso,spiegando che l'involucro indica la Sua carne provata dall'amara passione, il seme la dolce interiorità della divinità che elargisce il nutrimento e rende possibile la luce per mezzo del suo olio ed,infine, il guscio il legno della croce.
    In puglia, comunque, è un talismano da portare sempre con se il tasca e.... guai a romperla!
    Una dolce sera anche a te, Lecoq

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  5. Qui ad Acitrezza si festeggia pure, ma essendo un paese di mare si associ il pescato fresco ma non so storie a riguardo. Intanto questa ricetta è davvero sfiziosa.
    Baci
    Baci!

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